Fabrica di Roma - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 >Il castello Farnese, situato nella parte più alta del centro storico, venne ristrutturato nel 1539 da Pierluigi Farnese che lo annesse al ducato di Castro. È stato completamente restaurato alcuni decenni fa dalla contessa Lia Mariani Bianchi-Ninni.
LA CHIESA DI S. MARIA DELLA PIETA'
 Dopo aver realizzato gli affreschi di S. Silvestro, Bartolomeo ed Alessandro Torresani vennero incaricati di realizzare la navata e la tribuna ottagonale di questa chiesa. Ormai alterati da mani diverse questi lavori rappresentano scene di carattere religioso, relative alla vita della Vergine (prima nicchia a sinistra della tribuna), ed ai Santi Andrea, Antonio Abate. Michele Arcangelo ed altri (seconda nicchia a sinistra).
 Degli stessi autori sono la decorazione a grottesche e le scene di genere che contornano le nicchie. Da ricordare anche i numerosi lavori realizzati dai due pittori nella vicina chiesa di S. Egidio a Cerchiano.
LA CHIESA DI S. SILVESTRO
 La prima notizia che si ha di questa chiesa risale al 1177. il suo complesso però doveva esistere già da prima se in quell'anno viene chiaramente inserito nelle proprietà del monastero di S. Elia che elenca "S.Silvestri in castrum Fabricae" tra gli altri suoi beni. Ricostruire la storia dell'edificio è tuttavia un compito arduo, per la frammentarietà delle notizie: direttamente inserita nel sistema difensivo del Borgo, questa chiesa dovette essere poco utilizzata tra la fine del XIII ed il XIV secolo.
 Nel '400 però doveva essere stata ampliata e ripristinata al culto, ed era divenuta la Chiesa parrocchiale di Fabrica. come testimoniano le concessioni di indulgenza rilasciate da Alessandro VI Borgia. Negli anni Settanta del '500 uno dei visitatori apostolici incaricati di descriverne le condizioni generali la definisce ''ampla et nova ", a testimonianza di una serie di continui e progressivi lavori che dureranno fino a tutto il secolo seguente, nonostante le continue difficoltà economiche della Comunità. Nel 1655, per esempio, vengono cominciati i lavori al mattonato, ma due anni più tardi risulta evidente dalla visita di un perito che la situazione va ancora aggravandosi: "...ho retrovato che non solo il campanile ma anche il tetto... minaccia ruina et ha necessità de far presto reparo..." . In quegli stessi anni era anche stato "nettato et raggiustato" l'organo. Nel 1661 però una nuova serie di problemi colpisce la chiesa: "...sendosi rotta una delle (due) campane ...fu resoluto nel Consiglio Pubblico la permuta della rotta con una nuova... ". Trasportata a Roma per essere aggiustata o nuovamente fusa, dopo cinque mesi la campana ancora non era tornata al suo posto e la chiesa ,"se retrova senza una campana et per sonare a doppio é necessario di far sonare le tre campane esistenti nell'oratorio di S.Caterina , per il passato chiesa parrocchiale della medesima terra...". Nella seconda metà del XVII secolo si procede alla sistemazione di uno dei casali attigui alla chiesa, che veniva utilizzato ,"...per scuola et habitatione del nostro cancelliere et maestro... sotto(vi sono) i granai... et quella casa che prima serviva per scuola ora serve per il medico..." .All'intemo è necessario "...foritficare la tribuna ... per l'imminente pericolo di cadere stante le molte crepature che si dilatano et fanno maggiori particolarmente in questi temporali cattivi... et(é) in pericolo di cadere...ancora il maggior corpo della chiesa". Solo alla fine del secolo verranno realizzati interventi decisivi e di consilidamento , finché nel 1703 si decide anche "...il risarcimento del campanile et confezzione della balaustrata avanti l'altar maggiore...". Al problema della mancanza dei fondi si aggiunge quello dei lavori fatti troppo in fretta o non portati a buon fine se solo tre anni più tardi si legge nei documenti: "....non essendo stata fatta ad uso d'arte (la balaustra) si agita contro il capomastro perché venga obbligato a rifare il lavoro..." La chiesa di S.Silvestro era molto importante per la popolazione di Fabrica e dei paesi limitrofi e non poteva essere agibile, poiché: "...questo povero populo pativa non havendo dove sentir la messa ..." , ma appena terminato il restauro , molti dei lavori dovettero essere ricominciati. Sono infatti dell'inizio del '700 i danni causati dalla caduta di un fulmine di particolare violenza che danneggiava il tetto ed il campanile della chiesa.
LA CHIESA DI S. SEBASTIANO
 La piccola chiesa di S, Sebastiano, costruita e dipinta al suo intemo per la devozione al Santo che il popolo chiamava S. Bastiano, si presentava all'inizio del '700 piuttosto malridotta. Nonostante nel 1689 avesse subito un approfondito intervento di restauro, solo dodici anni più tardi aveva già evidente bisogno di nuovi lavori, come appare sia dalla testimonianza del curato che da quella dei membri del Consiglio comunale. Il "riattamento" della chiesa, ossia la sua sistemazione, doveva essere realizzata in gran fretta "...perché le pitture dell'aitare non hanno più le sue forme, essendo penetrata l'acqua nella tribuna..." come dimostra la relazione inviata alla S. Congregazione del Buon Governo.